L'ADSL in Italia

4 gennaio 2007

raibobo diventa blog di servizio. Alcuni dei miei lettori sono molto interessati a Skype.
Per questo li informo che:


Skype stà per annunciare una nuova tariffa per SkypeOut worldwide. I dettagli saranno disponibili il 18 Gennaio.

Una nuova strategia di prezzi verrà proposta agli oltre 136 milioni di users Skype registrati con un rate, secondo le anticipazioni, strabiliante.

Appena la settimana scorsa Skype ha annunciato il nuovo calling plan per il mercato NordAmericano. Il piano tariffario offre agli utenti Skype un pagamento fisso prestabilito per avere a disposizione 12 mesi di chiamate illimitate verso qualsiasi telefono negli US e Canada.

Il problema rimane tuttavia il costo della connessione internet. Ho trovato un interessante articolo a riguardo:

dal sito digital-sat.it

È una cosa che leggo spesso: associazioni dei consumatori e giornalisti, quando vogliono denunciare il fatto che le nostre Adsl costano troppo, presentano le offerte francesi a comprova. Basta andare oltralpe per trovare Adsl super veloci a metà prezzo, con illimitate telefonate incluse nel canone - si vedano per esempio le offerte di Free.

In realtà, questa è un'argomentazione demagogica. A ben vedere, non sono le Adsl italiane a essere troppo care. Ma sono quelle francesi a essere un record: non solo in Europa, ma nel mondo. Tempo fa ne lessi sul Wall Street Journal: un giornalista americano invidiava i francesi. Diceva che le loro Adsl riuscivano a battere (per prezzi e prestazioni) anche quelle americane.

Il record francese continua a crescere: è appena cominciata la guerra dei prezzi anche per le offerte su fibra ottica. Fino a qualche mese fa, i collegamenti in fibra erano venduti agli utenti residenziali solo da France Telecom: 50 Mbps per 70 euro al mese, con le telefonate a numeri di rete fissa e l'Ip Tv inclusi. Quest'inverno è arrivato Free anche nel mercato della fibra, con offerte a partire da 20 euro al mese. E, più di recente, anche Erenis, che in questo stesso prezzo include 60 Mbps, le telefonate gratis verso 100 Paesi e la Tv.

I prezzi delle Adsl italiane, soprattutto dopo il salto a 2 Megabit (a fronte di un canone restato a 19,95 euro al mese- 16,90, con Tele2), si difendono bene, sulla carta. Sono tra le più economiche in Europa. È in Spagna e in Europa dell'Est che i consumatori farebbero bene a protestare per i prezzi alti. Nel Regno Unito è difficile, invece, trovare Adsl che siano vere flat.

Di solito, le offerte britanniche includono una quantità limite di GB scaricabili al mese. Segno che è un mercato più evoluto del nostro: i provider non hanno più bisogno di fondare il proprio business attirando i consumatori che fanno molto peer to peer.

Il problema della banda larga italiana è in realtà un altro: la pochezza delle infrastrutture alternative. Domina la rete in rame di Telecom, come mezzo per la banda larga. La fibra di Fastweb copre l'ultimo miglio di pochi utenti, in grandi città.

Non c'è una rete via cavo coassiale (a differenza di quasi tutti gli altri Paesi europei). Il WiMax, banda larga wireless, non è stato ancora lanciato (caso unico in Europa). Ne derivano due conseguenze negative: livelli di copertura banda larga inferiori alla media europea e grosse differenze tra le velocità reali e quelle pubblicizzate (di picco).

Sui problemi di copertura, certo, incidono altri fattori (l'orografia, la struttura della nostra rete che è molto parcellizzata). Ma il solo antidoto è favorire la creazione di altre infrastrutture. Crescerebbe così anche la concorrenza vera, quella cioè più indipendente dalle infrastrutture di Telecom Italia e sarà incoraggiato l'arrivo di Adsl che siano veloci non solo sulla carta ma anche nella realtà.


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